ANNO XII - &MAGAZINE - 

Il crack IBS Forex in Piazza Grimoldi a Como

La IBS Forex di Como, mediante una capillare rete di procacciatori d’affari acquisiva in tutta Italia numerosi clienti tra cui alcuni Enti Pubblici, quali la Provincia Regionale di Palermo (che investiva perdendoli oltre 30.000.000 di euro), la Regione Puglia, la Provincia di Milano, la Provincia di Monza, rappresentando ai possibili investitori le grandi potenzialità dell’investimento in valute.

Fatto sta che tutto si è tradotto in “Un buco da 60 milioni di euro. Una truffa ai danni di 1.385 investitori privati e di migliaia di cittadini che ignoravano quanto le amministrazioni pubbliche stessero facendo con le proprie tasse” i primi ignari anche del meccanismo fraudolento utilizzato dalla Finanziaria per dissipare i loro risparmi, modus operandi scoperto dalla Guardia di Finanza nell’indagine condotta col Sostituto Procuratore dr. Massimo Astori del Tribunale di Como. Procedimento che ha portato all’arresto di sette persone, con la condanna, tra gli altri, dell’amministratore della Finanziaria, Graziano Campagna, a 8 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta.


Il crack GForex di Mahmood Riaz

Uno scandalo finanziario poco conosciuto, costato 26 milioni a 400 risparmiatori. GForex è fallita nel 2011. Chiamati in causa Unicredit e Barclays per risarcire i clienti.

400 risparmiatori truffati, per un totale di circa 26 milioni di euro spariti nel gorgo del crack GForex dal 2006 al 2010. Uno scandalo finanziario poco conosciuto, forse perché fratello minore di una famiglia di frodi Forex, legate a speculazioni sui cambi, che sembrano fatte con lo stampino.

«GForex era stata autorizzata ad operare in Italia in base all’articolo 106 del TUB (Testo Unico Bancario), che disciplina gli intermediari finanziari cosiddetti “non bancari”», spiega a Valori l’avvocato Giovanni Spinapolice, Managing Partner dello studio legale Spinapolice & Partners di Roma. «L’ha fatto illegalmente, offrendo servizi a piccoli investitori e promettendo rendimenti molto allettanti». Una volta versato, però, il denaro veniva dirottato all’estero per perdersi poi nelle nebbie di una serie di transazioni bancarie tra Milano, la Svizzera e Dubai.

Il gioco non è durato molto: chiamata a restituire le somme investite, GForex non ha retto e il castello di carte è crollato. La società è stata dichiarata fallita nel luglio del 2011. Il processo penale contro i responsabili si è chiuso (in primo grado) presso il Tribunale di Milano il 29 novembre 2016 con la condanna, per bancarotta fraudolenta, a sei anni e sei mesi di reclusione del pakistano Mahmood Riaz e a cinque anni di Claudio Di Fonzo, rispettivamente consigliere e legale responsabile di GForex SpA. Un terzo imputato, l’ex amministratore delegato Giovanni Spinardi, ha patteggiato una pena di tre anni e sei mesi.


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